CANZONI SOTTO L'ALBERO
2006
TUTTE LE CANZONI SONO STATE MUSICATE E CANTATE DA SLIM
VIDEO REALIZZATI DA SLIM
COPERTINE DISEGNATE DA ARLECCHINO
Materiale di proprietà degli Autori
 
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L'ORGANINO CONTINUAVA A SUONARE
 
 
L'ORGANINO CONTINUAVA A SUONARE
(Testo di Giusy)

Ricordo l'uomo dell'organino
suonare alla fermata del tram,
tu distratto immobile
rapito dalla città.
Le luci a intermittenza
la lunga barba di Babbo Natale
il dono della tua attenzione
non era nella sua sacca...

L'organino continuava a suonare
note di attesa e malinconia
L’organino lo sento suonare
in questa notte qua.

Stelle, pacchetti e ghirlande
la capanna e i fiocchi di neve
tu distratto e gelido
nei giardini della città.
Barba incolta come il giovane Holden
uccello con piume di sale
aggiungevi con la tua distrazione
un pizzico di sensualità...

L'organino continuava a suonare
note di attesa e di malinconia
L’organino lo sento suonare
in questa notte qua.

Montagne di carta
riitagli di tempo
i ruscelli dei pensieri
affollano festosi
la vetrina del gran bazar...
E nell'attimo in cui gli occhi tuoi
si son sciolti dentro i miei
scesero angeli a portare rose
ed il mio deserto fiorì...

L'organino continuava a suonare
note d'amore e di magia.
L'organino continua a suonare
in questa notte qui.
 
COME E' NATA
 
Le parole come nascono. Nascono da una sequenza di fonemi che emettiamo. Nascono per un senso innato. Nascono perché le inseriamo in un contesto di comunicazione. Nascono come codice accessibile alla comunità alla quale ci rivolgiamo. Le parole del testo "L'organino continuava a suonare" sono nate per mera casualità Sono nate sotto la spinta di Slim che, inconsapevole, non aveva previsto che avremmo raccolto il suo messaggio in bottiglia. Avevamo, avevo colto lo spirito della sua proposta per mettere sotto l'albero non i soliti scontati pacchettini, ma i nostri sentimenti. Un Natale all'insegna della diversità che si nasconde dietro sipari di stati d'animo diversi.
L'ispirazione è stata casuale. E' partita da un ricordo di una sera di Natale. Qualche annetto fa (non dico per civetteria quando. Tanti anni fa). Stavo passeggiando nel corso della mia cittadina, ad un angolo c'era un uomo che suonava l'organino. Il mio non ancora marito era con lo sguardo, più che intento, assente, proiettato dentro una vetrina. La stessa vetrina che aveva attratto la mia attenzione. Le luci ad intermittenza sistemate a forma di stella. Il Babbo Natale. Le stelle e le ghirlande. Guardavo un po' per curiosità ed un po' per svagarmi. poi l'attimo determinante la mia vita: aver incrociato lo sguardo di Carlo. Il ragazzo che avevo già visto altre volte, ma verso il quale ero rimasta indifferente. E' stato come se un magnete mi attirasse verso di lui. Sono rimasta un po' tra il "stasera mi butto" o resterò zitella. Sono rimasta ancora a fissare la vetrina e lui ancora assente, astratto dentro quel cappotto nero e sciarpa di seta bianca al collo. Non faceva tanto caldo. Si gelava. E gelavo dentro me. Mi ha finalmente guardata ed ha abbozzato un sorriso. Abbiamo scambiato qualche parola che non ricordo e poi siamo scivolati sui vestiti esposti dentro la vetrina. Aveva la barba un po' incolta, una sensualità irresistibile. Nessuno dei due si era accolto che eravamo distanti da quella vetrina che si camminava in tutt'altra direzione. Da lontano arrivavano le note dell'organino, nel mio cuore iniziava una sorta di danza, di valzer del topolino che sarebbe finita preda del gatto!
Un ricordo lontano è stato tradotto in versi che Slim ha modificato prima di musicarli. Direi che gli autori del testo siamo in due. Sono rimasta atterrita quando ho sentito la musica. E se Slim fosse uno di quei maghi che legge nei nostri cuori? Mi sembra che quella musica sia tornata a suonare dopo 23 anni ancora per me, per noi. A Slim il mio grazie più sentito. Un ringraziamento anche ad Arlecchino per la copertina e poi a tutti gli altri amici, colleghi e persino ai miei alunni che hanno mostrato tanto affetto vorrei sperare per la canzone e non per me.

Giusy
 
Premessa: Giusy non voleva partecipare. Se ricordo bene non si sentiva all'altezza ed io l'ho sfidata, o meglio, l'ho convinta con una spiegazione del perché ci si mette in gioco.
E bene ho fatto.
Tanto per dirla tutta mi ha mandato DUE TESTI. Quindi... tremate, tremate... chi ti dice Giusy che non abbia musicato o che non musicherò anche l'altro?
Ed io sono partito proprio dall'altro testo. Credetemi è altrettanto significativo. Per il momento sonnecchia, ma scalpita perché vorrebbe venire alla luce. Vedremo...
Ad ogni modo il testo dell'Organino è cresciuto sempre più. Ad una prima lettura pareva semplice, nell'accezione gentile della parola: semplice e quindi perfetto. Semplice perché non ha bisogno Giusy di metafore sonanti per esprimere la sua dolcezza. Non potevo intuire che dentro ci fosse la sua storia, ma che ci fosse un ricordo bello e tenero che lei accarezzava in punta di dita era evidente.
La musica.
Ora mi dite che ho saputo trovare la musica adatta ad ogni testo. Ma mi chiedo chi possa essere quel cretino che mette magari in rap questo testo e allo stesso modo sviolina per canzoni ironiche o agro-dolci come quelle di Ottavio o di Paolo. Artigianali va bene, ma le cose vengono da sole perché così "devono essere".
Come dice Franco ci sono due motivi (aspetta Franco di sentire quanti ce ne sono nella tua....): il tema dell'organino è proprio classico da strada; mi sembra di sentirci dentro che fa freddo, magari nevica, e l'omino vende i calendarietti. L'altro è un valzerino facile da ballare, come la vita a volte è. Ma ci sono delle impennate meno semplici. Chi suona o sa qualcosa di note dovrebbe sentire l'impercettibile variazione che c'è nel valzerone quando dice "note d'attesa e di MAAAlinconia".
Esattamente come ha pensato Giusy per la sua parte, anche io credevo che non fosse, questa, poi una grande canzone. Certo non è "grande", però anche la musica, come il testo, piano piano mi ha intrigato sempre di più. Sembrava solo "na na na" e col tempo la apprezzo come una delle più azzeccate anche se meno appariscenti.
 
Slim

 
 
 
 
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RAP...PER UNA NOTTE (Re per una notte)

 
 
 
 
RAP...PER UNA NOTTE (Re per una notte)
(Testo di Arlecchino)

Tutti gli anni di 'sti tempi
salta fuori un pifferaio
che ci dice "state attenti
rinfrescate il vostro saio.
Dai facciamo quel giochino
che in chiusura di partita
viene fuori quel bambino
che ci salverà la vita".
Io ci penso sempre a quello
ma di donne non ne vedo,
qui c'è solo mio fratello
che non sgrava, almeno credo.

Lui è nato nell'Ariete, l'ascendente dentr'ai Pesci,
io son nato Sagittario, l'ascendente in Carnevale
ch'è una cosa ben diversa che portare un funerale.
Due parole sole, sole... che così ci riconosci:
sott'al ramo c'ho le palle... e capirai che son Natale
e lui invece c'ha le uova... E lo puoi chiamar Pasquale!
Che non suona così male! Ma che c'entra col Natale?

Lui mi dice: "Andiamo a casa...
che ho qualcosa da fumare!"
Io gli dico che la cosa
è proprio qui che s'ha da fare.
Non può essere il pretesto
del bisogno di una tana
che sennò io faccio presto
a tagliar la marjuana...
fare a meno anche di quello
che la testa di un cristiano
dice d'esser molto bello.
Mai gli altri in... secondo piano

Lui mi dice: "Andiamo in centro
ci sarà di che comprare!
Sai la roba che là dentro
trovi per scaldarti il cuore?
La play-station, quella nuova,
quel giubbotto blù di pelle,
danno pure l'auto in prova,
c'ho la pancia che ribolle."
Io che sono un po' all'antica
penso che se proprio voglio
col calore di una fica
fondo tutto il portafoglio.

Lui è nato nell'Ariete, l'ascendente dentr'ai Pesci,
io son nato Sagittario, l'ascendente in Carnevale
ch'è una cosa ben diversa che portare un funerale.
Due parole sole, sole... che così ci riconosci:
sott'al ramo c'ho le palle... e capirai che son Natale
e lui invece c'ha le olive... Sono pure sotto sale!
e lui invece c'ha le pile... Che ricarica banale!
Quella notte poi non vale! Cosa c'entran col Natale?

Tu scendi sotto pelle,...
sugli occhi un velo
e metti nelle case
lo schermo "a nero"...
 
 
COME E' NATA
 
E' nata come un profluvio di parole, a volte sconclusionate, che poi per strada si sono aggiustate da sole, ma senza insistere troppo..
E allora... che cosa avrà voluto dire?...
Sarei tentato di dire "niente" che si fa prima ma non sarebbe proprio tutta la verità... però un'aperta manifestazione di pigrizia... lo è! Faccio l'ipotesi che a "rappare" 'sto pezzo sia un Cristo ritornato e siccome mi sono fatto l'idea che ai suoi tempi fosse un tipo poco allineato me lo dipingo oggi molto più vicino ad un Eminem che a "sua eminenza".
Per la verità, se dovutamente rapportato al suo periodo storico, più che poco allineato il Cristo sarebbe da dirsi destabilizzante... pensate quindi cosa potrebbe avere a che fare con il clero cattolico di oggi. Di lì una iconografia stantia, bolsa che viene mandata al macero (Il manifesto strappato del trailer).
...
N.B.: Pasquale è il Cristo "stereotipo", quello accettato, quello buonino "alla Veltroni"...mentre Natale è il Cristo che non t'aspetti! O, quantomeno, te lo aspetti se riprendi in mano i vangeli e, ben rapportati con il loro contesto storico, rispari nell'attualità un tipo che vuole poc'acqua nel vino!
 
Arlecchino
 
Si fa presto a dirlo: Arlecchino è un dittatore! Quando mi è arrivato il suo testo oltre le parole c'erano anche delle precise indicazioni. Tempo: rap.
Qui fai così, qui fai cosà.
Un po' - tanto - l'ho seguito, in altre cose ho fatto come mi veniva. Ma non è per niente facile fare un rap credibile. Tutti abbiamo spesso detto che per fare il rap non ci vuole nulla, basta fare "nananà" su una base ritmata. Sbagliato! C'è un senso del ritmo che ho stentato a trovare e mi veniva tutto uguale, tutto monotono.
Per questo a un certo punto ho spezzato con un ritmo lento, per evitare lo stunf stunf dall'inizio alla fine.
E' stato divertente fare le altre voci, diventare un po' negro, un po' coro... Ovviamente ci sono stati passaggi su passaggi e aggiunte a profusione... ma... insomma... c'è di peggio.
La voce: è stato detto che sono un po' uscito dalla mia solita intonazione. Qui occorrerebbe aprire un discorso su tutta l'operazione e sulle condizioni di registrazione.
Non è che io abbia - ovviamente - uno studio di registrazione, né tantomeno una stanza dove ritirarmi quando mi prendono i raptus creativi. Per cui spesso ho registrato con qualcuno nell'altra stanza e non ho mai potuto dare fiato ai polmoni.
Sono soddisfattissimo, anche perché nessuno mi fa la radiografia esasperata come "cantante" e tutti sappiamo che stiamo facendo le cose fra di noi. Però a volte risentendo vorrei ricantare tutta la canzone e dare più voce. Ma poi mi frullano sempre i parenti intorno e quindi alla fine ho dovuto prendere le decisioni che andava bene così. Questo per alcune canzoni già passate, per esempio, e anche per quella di domani.
Grazie a tutti.
 
Slim

 
 
 
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NATALE ANNO ZERO
 
 
 
 
NATALE, ANNO ZERO
(Testo di Sam)

Io mi ricordo,
eravamo insieme
e la notte stellata era eccitante.
E tu lo ricordi?
In quei giorni, tu eri mia,
e ora dopo ora,
diventavi più bella.
Tra il tranquillo mormorare dei gatti nei vicoli,
i fiocchi di neve cadevano giù,
tra sorrisi e misteri di donne
vestite a Natale,
io ti ho chiesto un bacio;
nei nostri cuori
ho sentito un violino.

E mi ricordo
la città che dormiva
avvolta nell'oscurità della notte più fonda,
le luci per strada
brillavano lievi
là, sotto il ponte, tra cartoni.
E vedevo riflesso il cielo nell'alba
là dentro lo specchio lontano del cuore
ed in questo riflesso di luce il giorno
che si risvegliava era ancora nascosto,
ma sentivo la tua tiepida mano
nella mia mano.
"Amore, lo vedi? Tra qualche giorno è Natale".
 
COME E' NATA
 
Sebbene sono un po' scettico nelle combinazioni che la vita ci prospetta (qualcuno lo chiama destino o fato), devo assolutamente ricredermi.
Qualche settimana avevo ricevuto la posta da Slim, il qualche mi aveva proposto alcuni titoli probabili per la canzone da scrivere.
Ho scelto, senza esito, "Natale anno zero". Un titolo sicuramente emblematico ma ricco di significati. Da questo titolo si potrebbe trarre ogni tipo di argomento riguardante il Natale.
Avevo già qualche idea, ma mi mancava quel "colpo di genio" che ti da l'ispirazione.
La mattina seguente, verso le 7,30 circa ero uscito per andar a lavorare. Era una mattina umida e fredda.
Attraverso una piazza della mia città, dedicata al compositore Umberto Giordano.
Il mio sguardo finisce su una coppia di barboni, un uomo e una donna, seduti su una panchina in marmo fredda.
Una coperta sul marmo, permetteva a loro di riscaldarsi. Le buste di plastica vicino a loro con tutto il "necessario" per la sopravvivenza.
Mi ha colpito una scena: lui si alza dalla panchina, e avvicinandosi a lei, gli accende un mozzicone di sigaretta, con garbo e un po' di goffaggine. Ma da quel gesto gentile, è scattato in me l'argomento da scrivere.
Tornato a casa, mi sono messo a tavolino e in pochissimo tempo ho scritto il testo, che riporto per intero.


NATALE, ANNO ZERO
Testo di Sam

Mi ricordo,
noi eravamo insieme;
la notte stellata era eccitante.
In quei giorni, tu eri mia,
e ora dopo ora,
tu diventavi più bella.
Tra il tranquillo mormorare dei gatti nei vicoli,
i fiocchi di neve cadere come stelle,
tra i misteriosi sorrisi femminili
per le strade vestite a Natale,
ho chiesto un bacio;
nei nostri cuori
ho sentito il suono di un violino.

Mi ricordo,
la città dormiva
avvolta nell'oscurità,
le luci delle strade
brillavano fievolmente
là, sotto il ponte tra cartoni
vedevo riflesso lo splendore dell'alba in cielo
in questo specchio lontano del mio cuore
in questo riflesso della luce,
il giorno che si risveglia era ancora nascosto,
ma sentivo la tua mano
nella mia mano.
"Amore, fra alcuni giorni sarà Natale".


Ho mandato subito il testo a Slim, con il "lascia passare" che poteva modificarlo appunto per adattarlo alla sua musica.
Slim, ancora una volta mi ha stupito, ha scritto una musica davvero bella, e poi ha fatto un arrangiamento semplice ma ricco di emozioni. Il violino nella parte centrale, dà un senso di sognante.
Anche la leggera modifica del testo mi è molto piaciuta.
Il testo potrebbe essere anche interpretato come canzone d'amore dove amarsi potrebbe essere ancora un valore essenziale per ognuno di noi.
Grazie, e un saluto a tutti.

Sam
 
Quando mi è arrivato il testo di Sam, alle prime righe mi sembrava "solo" una canzone d'amore, senza che questo sia riduttivo. Poi sono arrivato ai versi dei "cartoni" ed ho capito la finezza e la mestizia di questa vita che se ne è andata allo sbando ma che ha comunque conservato intatta la delicatezza dei sentimenti. Ho visto una mano infreddolita, racchiusa in guanti di lana bucati e sporchi, che offriva un fiore ad una donna.
E' stata la prima canzone che ho musicato. Prima con la sola chitarra e poi con aggiunta di strumenti ed effetti.
Il violino è obbligatorio. Ci sono state due versioni di violino inserito: questa è la più pura perché come ho scritto ieri, combinata con il vide dà quell'idea della città che viene sorpresa da questo suono e tutti rimangono incantati e immobili nelle loro sciarpe svolazzanti... anche l'acqua del fiume è immobile a lasciare passare questo lamento.
Non mi dava soddisfazione mai questa canzone perché l'attacco con la chitarra era troppo brusco e immediato.
Così ho fatto venire fuori quel fumoso inizio orchestrale che fa da "preludio" e poi arriva la chitarra.
Non mi piace fare una classifica delle migliori canzoni di questa avventura, perché ognuna rispecchia lo stato d'animo di chi l'ha scritta e poi perché sono così diverse fra di loro (rap, banda, dixieland ecc.). Però questa è una canzone che entra piano, ma poi resta. Ascoltandola più volte, nella sua semplicità musicale, è un piccolo gioiello (scusate se lo dico io).
A un certo punto avrei voluta rifarla tutta alla tastiera e con altri strumenti. Poi mi è sembrato di snaturarla. Va benissimo così.
 
Slim

 

Download di: Canzoni sotto l'albero.